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Published on: produttivita

Le Iene ci spiegano come i nostri dati non sono mai al sicuro

Oggi la protezione della privacy online è diventata una priorità fondamentale per gli individui e le organizzazioni. Con sempre più informazioni personali e sensibili condivise e archiviate online, è essenziale adottare misure proattive per proteggere i nostri dati da accessi non autorizzati e violazioni della privacy. 

Il 28 Maggio 2024, il popolare programma televisivo Le Iene ha mandato in onda un servizio investigativo dal titolo Purtroppo i nostri dati non sono mai al sicuro, mettendo in luce le crescenti preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati personali nel contesto digitale contemporaneo. 

Il servizio ha esplorato diversi scenari e casi reali in cui i dati sensibili dei cittadini italiani sono stati compromessi o esposti a rischi di vario genere.

i nostri dati non al sicuro

L’arresto dell’hacker più ricercato al mondo

L’arresto dell’hacker finlandese Julius Kivimaki, 27 anni, ha suscitato un’ampia attenzione mediatica e dibattiti riguardo alla sicurezza informatica e alle implicazioni legali delle sue azioni. È stato condannato a sei anni e tre mesi di carcere per aver ricattato oltre 33mila persone minacciando di diffondere i loro dati sanitari. Dati legati quasi sempre alla salute mentale dei pazienti coinvolti, informazioni sensibili, storie di vita privata, spesso vicende segrete e inconfessabili. E che venivano divulgati nonostante il versamento della somma richiesta. Tanto che alcune delle persone coinvolte proprio per la vergogna si sono tolte la vita.

Il caso ha evidenziato la crescente importanza della cooperazione internazionale nel contrastare il cyber crimine, considerando che l’hacker è stato arrestato in un’operazione congiunta tra autorità finlandesi e internazionali. Le autorità hanno accusato l’hacker di aver perpetrato una serie di attacchi informatici contro obiettivi di rilevanza strategica, mettendo a rischio dati sensibili e compromettendo la sicurezza di sistemi informatici critici. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni riguardo alla capacità degli hacker di infiltrarsi e danneggiare infrastrutture vitali, spingendo le istituzioni a rafforzare le misure di sicurezza informatica.

Il caso dell’hacker finlandese ha anche sollevato interrogativi su come gestire il bilanciamento tra la sicurezza informatica e la privacy individuale, poiché il suo arresto ha sollevato dubbi etici riguardo alle pratiche investigative e alla sorveglianza digitale. Inoltre, l’evento ha messo in evidenza la necessità di educare e sensibilizzare il pubblico sui rischi associati alla cyber criminalità e alle misure preventive che possono essere adottate per proteggere i dati personali e le infrastrutture digitali.

La storia dell’hacker finlandese ha servito da spunto per un dibattito più ampio su come affrontare efficacemente il cyber crimine a livello globale, incoraggiando una collaborazione più stretta tra paesi e una legislazione più robusta per proteggere i cittadini e le istituzioni dalle minacce informatiche sempre più sofisticate e diffuse.

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Le Iene: ecco come ci rubano i dati

Il reportage ha evidenziato come le informazioni personali, una volta digitalizzate e immagazzinate online, diventino vulnerabili a cyber attacchi, furti di identità e altre forme di violazione della privacy. Attraverso interviste con esperti in sicurezza informatica e vittime di crimini informatici, il programma ha mostrato quanto sia essenziale adottare misure robuste di protezione dei dati per difendersi da queste minacce sempre presenti.

Durante il servizio, sono stati presentati casi concreti di aziende e istituzioni italiane che hanno subito violazioni dei dati, con conseguenze devastanti per la reputazione e la sicurezza dei loro clienti. Questi esempi hanno messo in luce la necessità di normative più rigorose e di un’educazione continua sui rischi digitali per tutti gli utenti.

Il servizio ha sottolineato le gravi conseguenze che possono derivare dalla mancanza di sicurezza dei dati, inclusi danni finanziari, perdita di fiducia da parte dei clienti e possibili implicazioni legali per le organizzazioni responsabili. Ha anche enfatizzato l’importanza di adottare pratiche di sicurezza informatica avanzate, come l’uso di password robuste, l’autenticazione a due fattori e la crittografia dei dati sensibili.

Il servizio de Le Iene del 28 Maggio 2024 è un ulteriore campanello d’allarme sulla necessità urgente di migliorare la protezione dei dati personali in Italia e globalmente. È diventato chiaro che, mentre il mondo digitale offre molteplici opportunità, porta con sé anche rischi significativi che devono essere affrontati con determinazione e responsabilità da parte di individui, aziende e autorità pubbliche.

Il reportage ha invitato tutti gli spettatori a essere consapevoli e vigili nella gestione dei propri dati personali online, promuovendo una cultura di sicurezza informatica che sia resiliente alle minacce sempre più sofisticate che caratterizzano l’era digitale moderna.

Strumenti e tecniche per proteggere la privacy 

Proteggere la privacy online richiede l’adozione di una serie di strumenti e tecniche che aiutano gli utenti a difendersi dalle minacce digitali e a preservare la propria sicurezza online. Uno dei primi passi è l’utilizzo di software antivirus e antimalware affidabili, che possono rilevare e rimuovere potenziali minacce dai dispositivi. L’installazione di firewall può anche essere utile per monitorare e controllare il traffico di rete in entrata e in uscita, proteggendo così i dispositivi dagli accessi non autorizzati. Inoltre, è importante mantenere sempre aggiornati sia il sistema operativo che le applicazioni, poiché le patch di sicurezza possono correggere vulnerabilità note e ridurre il rischio di attacchi informatici.

Altre tecniche per proteggere la privacy online includono l’utilizzo di password complesse e uniche per ciascun account, l’attivazione dell’autenticazione a due fattori quando disponibile e l’evitare di condividere informazioni personali sensibili su siti web non sicuri o non verificati. L’utilizzo di una rete privata virtuale (VPN) può fornire un ulteriore livello di sicurezza crittografando la connessione Internet e nascondendo l’indirizzo IP dell’utente, rendendo più difficile per gli aggressori monitorare o intercettare le attività online.

Per proteggere la privacy durante la navigazione web, è consigliabile utilizzare estensioni del browser come adblocker e script blocker per bloccare annunci invasivi e tracciatori di terze parti che possono raccogliere dati sugli utenti senza il loro consenso. Inoltre, l’utilizzo di motori di ricerca rispettosi della privacy e l’eliminazione regolare di cookie e cronologia di navigazione possono contribuire a preservare la riservatezza delle attività online.

Infine è fondamentale essere consapevoli delle proprie abitudini online e adottare pratiche di sicurezza digitali consapevoli, come l’evitare di cliccare su link sospetti o di scaricare software da fonti non attendibili, e l’essere cauti nell’interagire con messaggi e-mail o social media da parte di persone sconosciute.

cybersicurity

Sicurezza e protezione dei documenti: l’elemento chiave

La sicurezza dei nostri documenti (o document security) rientra nel più ampio tema della cyber security (la protezione di sistemi, reti e programmi da parte di attacchi digitali). Questi attacchi solitamente hanno il fine di accedere, trasformare e/o distruggere informazioni sensibili.  

Grazie alla protezione dei documenti è invece possibile memorizzare, creare e applicare ai documenti stessi tutte le impostazioni di riservatezza predefinite. In questo modo si può evitare che le informazioni contenute all’interno si diffondano e capitino nelle mani sbagliate. 

L’utilizzo di un sistema di document security consente di controllare il documento in modo semplice e continuativo, anche dopo averlo distribuito. 

Come? Attraverso un monitoraggio continuo che impedirà ad alcuni utenti di accedere al documento stesso ed avere così la situazione sempre sotto controllo. Tutto questo nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e per dare garanzia di un’adeguata crittografia dei documenti digitali, facendo in modo che i dati archiviati siano accessibili soltanto a persone autorizzate.

Lo sappiamo che non è facile ma sicuramente è fondamentale ma c’è un modo per farlo senza renderti la vita più complicata di quanto lo è già.

workflow documentale con kipy

Una soluzione sicura e ideale: Kipy! 

Kipy è un’app che permette di organizzare i documenti, digitalizzandoli in un archivio in cloud protetto. Ha un sistema di intelligenza artificiale in grado di leggere i dati dei file e caricarli in pochissimi secondi.

Rappresenta una piccola rivoluzione digitale alla portata di tutti. Un vero e proprio portafoglio digitale nato con l’obiettivo di semplificare la vita delle persone nell’archiviazione di diverse tipologie di documenti di uso comune. 

Creata dalla startup made in Italy Aida, è stata ideata dalle due giovani sorelle imprenditrici under 30 Maria Vittoria e Ludovica Lupi supportate da Microdata Group, azienda leader in processi di gestione documentale e business process outsourcing.

Per rafforzare il livello di sicurezza, soprattutto durante le condivisioni con un altro utente, è stato introdotto il Watermark, un testo da sovrapporre al documento come se fosse un timbro per evitarne l’utilizzo improprio.

Inoltre, è possibile condividere un documento protetto con un Pin di sicurezza: il destinatario riceve tramite mail un codice autogenerato dall’app di quattro cifre, necessario per aprire il documento. 

Kipy tiene poi traccia di tutte le attività effettuate su ogni documento così da garantire il pieno controllo.

Il sistema di archiviazione digitale è organizzato in categorie specifiche per le quali l’algoritmo è in grado di identificare automaticamente le tipologie di documenti che si andranno a caricare. Il riconoscimento automatico dei dati è un aspetto fondamentale di questa tecnologia, in quanto consente all’app di individuarli ed estrapolarli, notificando le scadenze al bisogno.

L’App per i tuoi documenti personali. Dove e quando servono. Scarica Kipy gratis ora!

Conclusioni

Le normative sulla privacy rappresentano un importante passo avanti nella protezione dei dati personali degli utenti online, garantendo loro maggiori diritti e controlli sui propri dati. Tuttavia, la conformità a queste normative e la protezione della privacy online richiedono sforzi congiunti da parte delle aziende e degli utenti stessi. Le aziende devono adottare misure adeguate per proteggere i dati personali degli utenti e garantire la conformità alle normative sulla privacy. Gli utenti devono essere consapevoli dei propri diritti in materia di privacy online e adottare pratiche di sicurezza informatica per proteggere i propri dati personali. La privacy online è una questione sempre più importante nell’era digitale, e la protezione dei dati personali dovrebbe essere una priorità per tutti gli attori coinvolti. Con un’impostazione corretta e l’adozione di misure di sicurezza adeguate, è possibile garantire una maggiore protezione della privacy online per tutti gli utenti.

FAQ – Domande frequenti

Come posso proteggere i miei dati personali online?

Per proteggere i tuoi dati personali online, è consigliabile utilizzare password complesse e uniche per ogni account, abilitare l’autenticazione a due fattori quando possibile, evitare di condividere informazioni sensibili su piattaforme non sicure e aggiornare regolarmente i software e gli antivirus.

Cosa devo fare se credo che il mio account online sia stato compromesso?

Se sospetti che il tuo account online sia stato compromesso, cambia immediatamente la password utilizzando una nuova e più sicura. Controlla l’attività recente sul tuo account per individuare eventuali attività sospette e, se necessario, contatta il supporto clienti del servizio per segnalare l’incidente e prendere ulteriori misure di sicurezza.

Quali sono i principali diritti garantiti dal GDPR agli utenti dell'UE?

I principali diritti includono il diritto di accesso ai propri dati personali, il diritto alla portabilità dei dati, il diritto alla cancellazione dei dati e il diritto di essere informati sull’uso dei propri dati personali.

Cosa significa essere conformi al GDPR?

Essere conformi al GDPR significa adottare misure adeguate per proteggere i dati personali degli utenti, garantire la trasparenza nell’uso e nella gestione di tali dati e rispettare i diritti degli individui in materia di privacy.

Qual è l'obiettivo del CCPA?

Il CCPA mira a proteggere la privacy dei consumatori californiani garantendo loro il controllo sui propri dati personali e informandoli su come vengono utilizzati tali dati.